L’arcivescovo dopo lo stop del consiglio comunale: “E’ un simbolo di umanità che non offende nessuno”. Bufera sul sindaco Bosso: attacchi dal centrodestra e anche dal Pd
di MASSIMO SELLERI
Monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna
Bologna, 30 gennaio 2016 – Niente croce all’ingresso del cimitero. Sul consiglio comunale di Casalecchio di Reno si è scatenata una autentica bufera per una delibera che rievoca l’editto di Saint Cloud emanato da Napoleone nel 1804, che parificava i morti ed eliminava le lapidi. Oggi come allora alla base di questa scelta, anticipata ieri dal Carlino, ci sono concetti di laicità che non tengono conto del valore che certi segni hanno assunto nel tempo.
«Credo che questa decisione – spiega l’arcivescovo monsignor Matteo Zuppi – sia sbagliata e inopportuna, e riporta alla memoria un vecchio dibattito legato alla presenza del crocifisso nei luoghi pubblici. In quella occasione persone laiche come Miriam Mafai o Giorgio Napolitano dissero che non si doveva toccare perché la croce è un simbolo che veicola valori di umanità. Lasciare la croce all’ingresso di un cimitero non ne limita l’accoglienza e non offende nessuno, ma richiama a quell’umanesimo che fa parte anche della cultura laica».