Al momento stai visualizzando Inclusione scolastica: è necessario più impegno da parte dell’Amministrazione attuale per superare le disparità
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Casalecchio di Reno, 23 marzo 2023 – L’inclusione è un termine di cui spesso sentiamo parlare che tante amministrazioni utilizzano nelle proprie dichiarazioni di intenti, ma cos’è in pratica?

L’inclusione scolastica è “il rispetto delle necessità o esigenze di tutti gli alunni nella progettazione e organizzazione delle attività al fine di consentire a ognuno di partecipare sia all’apprendimento che alla vita di classe e alla socialità tipica della scuola nel modo più autonomo, partecipativo e condivisivo per tutto il gruppo.”

L’inclusione si raggiunge attraverso strategie educative e didattiche mirate allo sviluppo delle potenzialità di ogni alunno nella prospettiva della migliore qualità del tempo trascorso a scuola, dell’apprendimento e della vita sociale.

L’inclusione non è l’adattamento del “diverso” alla “normalità”, due concetti che già indicano differenza e una grande disparità di trattamento, non è dunque “il problema di pochi”.

L’inclusione è “la valutazione e la ricerca delle condizioni più favorevoli per consentire agli studenti con bisogni educativi speciali di essere compresi nel gruppo e di esserne parte integrante per quelle che sono le caratteristiche personali.”

Mentre un concetto di educazione scolastica superato si pone il problema di reperire risorse per consentire il raggiungimento della semplice autonomia o della socializzazione di base, l’inclusione ha come obiettivo “il superamento delle barriere che creano differenze nell’apprendimento e nella partecipazione.”

Abbiamo ricevuto segnalazioni che ci hanno spinto a farci carico di alcune situazioni chiedendo all’Amministrazione di intervenire senza esitazione, senza ritardi, senza rimandi di tempo.

Assistiamo ancora a sforzi di integrare bambini con “deficit” anziché considerarli alunni con bisogni educativi speciali e puntare così alla totalità degli alunni che vivono l’esperienza scolastica senza distinzioni o sottogruppi. È importante rimuovere gli ostacoli alla partecipazione di tutti e di conseguenza all’apprendimento.

Facciamo un esempio, senza citare nomi, a Casalecchio ci sono bambini con situazioni di svantaggio scolastico (non solo per disabilità, ma anche per disturbi dell’apprendimento o disturbi evolutivi) che non riescono a ottenere servizi specifici come il pre-scuola poiché risulta, dalle risposte ricevute dalle istituzioni, che non ci siano sufficienti risorse per ottenere le figure dedicate.

L’Amministrazione comunale è stata interpellata in prima persona da questo genitore, c’è stato un confronto diretto finalizzato ad esporre correttamente e con tempestività una problematica concreta e seria, ma anche di fronte a diversi colloqui avuti con più figure nell’ambito dell’Amministrazione e dei servizi scolastici non è stato raggiunto alcun risultato.

Si sarebbe potuto intervenire nel nuovo bando così effettuando delle modifiche da correggere la situazione, ma anche questa occasione è sfumata poiché non sono state prese decisioni risolutive dai diversi attori interpellati. Riportiamo non una singola risposta ricevuta da questo genitore ma una serie di giustificazioni come: “la cooperativa non ha educatori dedicati” o come “Non è previsto un sostegno per il pre-orario” (come se fosse un tempo perfettamente disgiunto dalla scuola) o come “Per fornirvi il servizio sono necessari ulteriori 300 euro mensili” (come se alcune problematiche debbano restare ai singoli come pesi da sollevare senza averne colpa se non quella di essere genitori).

Anche i tempi sono importanti, impegnarsi a “fare qualcosa”, ma poi lasciare trascorrere mesi e mesi è un modo adeguato di intervenire?

In comuni vicini a Casalecchio queste situazioni sono state superate con l’integrazione da parte del Comune delle cifre necessarie, si tratta di cifre e numeri non elevati, ma allora perché non farsene carico come collettività?

Allora si ragiona per diversità invece che per inclusione? O meglio, l’inclusione a Casalecchio è a pagamento?

Quanti sono i bambini e le famiglie che si trovano in situazioni analoghe sul territorio e che attendono risposte?

Chiediamo che l’Amministrazione si faccia carico di questa segnalazione e intervenga per risolvere queste disparità che noi riteniamo indice di vicinanza e ascolto delle persone.